Massaggio: quando, come, perchè...

Il massaggio, una terapia con scopi principalmente terapeutici, ma anche con finalità estetiche e sportive!

A chiunque piace ricevere un buon massaggio, pertanto, con questo articolo, ci proponiamo di far conoscere meglio questa pratica in modo che ognuno di voi lettori possa diventare un potenziale buon massaggiatore amatoriale!!

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Cominciamo con un po’ di storia per introdurci all’argomento…

La parola massaggio deriva dal francese “massage”, che a sua volta trae origine dall’arabo “mass”, ovvero, “maneggiare con cura”. Questo tipo ti pratica è molto antica; esistono documenti dell’antico Egitto che trattano l’impiego del massaggio a scopo terapeutico.

In India, nel testo sacro dettato da Brahman ai suoi discepoli, si raccomanda il massaggio a scopo igenico.

In Grecia Ippocrate espone nei suoi trattati i molteplici effetti delle manovre del massaggio. Infine i romani, come i greci creatori di ludi sportivi e delle cure termali, praticavano i massaggi dopo i bagni termali o nelle palestre dopo l’allenamento o prima delle gare.

Questa tecnica ha incontrato inizialmente grande difficoltà nell’affermarsi in ambito medico, suscitando molto scetticismo nell’ambiente della medicina tradizionale che la considerava una pratica popolare utilizzata da guaritori e praticoni.

Solo intorno alla seconda metà del XIX secolo, successivamente ad alcuni studi francesi, la massoterapia ha assunto un carattere scientifico con precise indicazioni e controindicazioni, interessando varie branche della medicina.

Vediamo ora quali sono gli effetti fisiologici che il massaggio provoca sul corpo…

La massoterapia è una tecnica composta da un’insieme di manovre pratiche con le mani allo scopo di provocare nei tessuti modificazioni dirette e indirette a seconda delle patologie. Essa ha molteplici effetti sull’organismo; agisce sul sistema circolatorio, in particolar modo su quello venoso, andando ad aumentare l’ossigenazione dei tessuti. Concorre a mantenere tono ed elasticità dell’apparato muscolare-tendineo; collaborando col sistema linfatico, velocizza indirettamente il riassorbimento degli edemi ed aiuta l’eliminazione delle scorie dei cataboliti, ottenendo così un effetto defaticante. Il massaggio ha inoltre un effetto benefico sulle strutture collagene della cute, mantenendola elastica; libera la pelle dalle cellule di sfaldamento rendendola più morbida; Agisce poi anche sul sistema nervoso periferico, andando a provocare un effetto antalgico e rilassante.

Da ultimo, ma non meno importante, il massaggio ha un ruolo fondamentale nell’approccio psicologico.

… Riassumendo tutto quello detto finora possiamo dunque dedurre quali siano le INDICAZIONI terapeutiche della massoterapia, raggruppandole in tre grandi categorie:

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1. 1.       Massaggio terapeutico diretto a curare le patologie a carico dell’apparato muscolo-tendineo;
2. 2.       Massaggio sportivo, diretto a preparare, defaticare e mantenere in buone condizioni gli organi impegnati nell’azione sportiva;
3. 3.       Massaggio estetico diretto ad ovviare, per quanto possibile, la decadenza dei tessuti in particolare cutanei e sotto-cutanei.

ATTENZIONE!! Il massaggio però ha anche delle CONTROINDICAZIONI che bisogna tenere presente!!

• 1.       Mai effettuare un massaggio in caso di traumi recenti con sintomi locali di calore, dolore o rossore;
• 2.       Mai effettuare massaggi in un segmento corporeo che presenta un’infiammazione;
• 3.       Mai effettuare massaggi in caso di disturbi a carico del circolo periferico (varici) e a carico del sistema tegumentario (dermatiti, infezioni cutanee);
• 4.       Il massaggio è controindicato anche in presenza di tumori, dismenorrea e ipotensione.

Ma veniamo ora al tema centrale del nostro articolo, andando a spiegare

 MANOVRE PRINCIPALI E LA LORO ESECUZIONE

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Iniziamo dicendo che tutte le manovre del massaggio hanno alcune caratteristiche da rispettare, ovvero: pressione, velocità, ritmo, regolarità, continuità, durata e profondità.

Le manualità fondamentali necessarie ai trattamenti massoterapici sono dieci:

• 1.       Sfioramento superficiale;
• 2.       Sfioramento appoggiato;
• 3.       Frizione;
• 4.       Impastamento;
• 5.       Rotolamento;
• 6.       Scuotimento;
• 7.       Battitura;
• 8.       Percussione;
• 9.       Pizzicamento;
• 10.   Vibrazione;
• 11.   Movimento a tre tempi; (pizzicamento, battitura, sfioramento)

Andiamo ora ad analizzarli uno per volta.

1.       La manualità dello sfioramento superficiale deve essere eseguita con estrema delicatezza, facendo scivolare le mani sulla parte interessata. Può essere applicata in quattro modi: bimanuale simultaneo, bimanuale alternato, monomanuale, digitale.

Lo scopo di questa manualità è quello di mettere in contatto il massaggiatore con il massaggiato, determinando una prima reazione di rilassamento. Inoltre permette al massaggiatore di accertarsi dello stato della cute in relazione alle sue eventuali manifestazione patologiche. (comparsa di arrossamenti dovuti allo sfregamento).

2.       La manualità dello sfioramento appoggiato è analoga alla precedente, varia solo nella pressione esercitata durante l’esecuzione, affinché, l’azione della stessa raggiunga strati muscolari più profondi.

3.       La meccanica della frizione è statica, cioè le mani non scivolano sulla cute, ma restano appoggiate. In questo caso è l’avambraccio che si muove imprimendo alla mano un movimento circolare. Può essere applicata in tre modi: monomanuale alternato, bimanuale alternate, digitale.

Ha come scopo quello di mobilizzare il piano cutaneo superficiale sul piano sottostante, sollecitando la resistenza tissutale.

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4.       La manualità dell’impastamento può essere superficiale o profonda, viene eseguita normalmente sulle parti muscolari voluminose, sfruttando la contropressione del segmento scheletrico sottostante, oppure con la pressione di una mano e la contropressione dell’altra mano. Può essere applicata in quattro modi: bimanuale simultaneo, bimanuale alternato, monomanuale digitale, bimanuale digitale.

Questa manualità ha lo scopo di agire nei tessuti profondi, favorendo l’apporto di sangue e, nello stesso tempo, il deflusso venoso, velocizzando così il processo di eliminazione delle tossine nei muscoli.

5.       La manualità del rotolamento viene eseguita con due mani sui muscoli lunghi, assecondando lo spostamento muscolare sul proprio asse (segmento scheletrico sottostante). Lo scopo è simile a quello dell’impastamento.

6.       La manualità dello scuotimento viene principalmente utilizzata sui muscoli lunghi. È eseguita con una sola mano che, afferrando il muscolo tra il pollice e le quattro dita, compie movimenti di oscillazione trasversale lungo l’asse dell’arto. Lo scopo è simile a quello delle manualità precedenti e si propone di ottenere un’ulteriore rilassamento della muscolatura.

7.       La manualità della battitura viene eseguita con due mani, il palmo in atteggiamento concavo e le dita semiflesse. Le due mani a coppa svolgono un movimento rapido con forza media e mantengono sempre lo stesso ritmo. Deve essere applicata per forza in modo bimanuale alternato. Lo scopo è quello di accelerare localmente il circolo vascolare sanguigno agendo anche in profondità.

8.       La manualità percussione è una manovra molto efficace ma di difficile esecuzione: consiste in una serie di percussioni ritmiche di intensità variabile, eseguita con due mani in senso longitudinale sulla superficie cutanea. Può essere applicata solo in modo bimanuale alternato ed ha uno scopo simile alla battitura.

9.       La manualità pizzicamento viene eseguita con due mani: il pollice e l’indice afferrano una piega cutanea distendendola alternativamente verso l’alto e di lato in senso centripeto, con ritmo e velocità adeguate. Può essere applicata solo in modo bimanuale alternato ed ha uno scopo simile a battitura e percussione.

10.   La manualità della vibrazione è di difficile esecuzione per la rigidità muscolare che l’operatore deve mantenere durante l’esecuzione. Si pratica con la punta di tre o cinque dita ed ha un effetto anestetizzante o stimolante a seconda della frequenza e dell’ampiezza delle vibrazioni.

Questa manovra viene utilizzata normalmente solo sull’addome e sul viso. Nelle altre parti del corpo può essere sostituita dallo scuotimento, dal rotolamento e dalla manovra a tre tempi.

Concludiamo l’articolo con alcuni PRINCIPI GENERALI da seguire durante l’esecuzione della tecnica.

·         L’ambiente in cui si opera dovrebbe di norma essere ben illuminato e ad una temperatura corretta (ne troppo freddo ne troppo caldo);

·         Il lettino utilizzato deve avere delle caratteristiche particolari, come la regolazione in altezza;

·         Per svolgere correttamente il massaggio ed evitare inutili affaticamenti il terapista deve assumere posizioni corrette e comode;

·         Anche la persona che riceve il massaggio deve essere adagiata in posizione corretta e comoda per il completo rilassamento muscolare;

·         Le mani del terapista devono essere calde, particolarmente curate, senza anelli, bracciali o orologi al polso;

·         È importante stabilire un buon rapporto di fiducia tra massaggiatore e massaggiato in modo da favorire il rilassamento;

·         Scegliere con cura il tipo di manovre da effettuare e i materiali da utilizzare (talco, borotalco, creme, oli ecc..);

·         Le manovre non devono provocare dolore o fastidio, non bisogno mai provocare arrossamenti nella zona trattata;

·         Procedere sempre trattando prima la zona distale (più lontana dal centro del corpo) e poi quella prossimale (più vicina al centro del corpo) seguendo così il circolo sanguigno;

·         La durata del massaggio varia dai 15 ai 20 minuti per una singola regione corporea, a circa un’ora per tutto il corpo.